Ascolta la puntata del 27 ottobre 2009
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Ascolta la puntata del 27 ottobre 2009
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Ascolta la puntata del 20 ottobre 2009
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Nella mattinata di venerdì 23 ottobre la polizia ha effettuato una perquisizione nelle abitazioni dove Vincenzo e Francesco vivono e in quelle dei loro genitori, alla ricerca di armi (di cui non hanno trovato traccia) e portando via diversi computer (anche quelli dei familiari e dei coinquilini di Vincenzo) oltre a del materiale cartaceo come libri e volantini.
La perquisizione ai danni di Vincenzo e Francesco avvengono all’indomani di una denuncia per aggressione e minacce fatta nei loro confronti da alcuni esponenti avezzanesi dell’associazione neofascista Casa Pound Italia, denuncia assurda e pretestuosa visto che proprio Vincenzo e Francesco sono stati aggrediti da questi stessi figuri lo scorso agosto.
La loro colpa?
Staccare da un muro dei manifesti di Casa Pound.
Vincenzo e Francesco sono attivisti di Epicentro Solidale, associazione nata all’indomani del terremoto in Abruzzo per portare solidarietà attiva alla popolazione da tutte le parti d’Italia, rete di cui sono stati fin dai primi momenti protagonisti con generosità e impegno, in particolare nel raccontare quello che accadeva
nell’aquilano e nel promuovere una ricostruzione dal basso, partecipata
e attiva.
Vincenzo e Francesco portano avanti il loro impegno sociale in
maniera pubblica e alla luce del sole, ed è per questo che ci sembra
assurdo il procedimento che li vede protagonisti e riteniamo sia grave
e inspiegabile la perquisizione che hanno dovuto subire loro e i propri
familiari, ma soprattutto gli esprimiamo la nostra massima solidarietà
e vicinanza.
epicentrosolidale
DEFINISCE l’Olocausto una "leggenda" sulla quale esistono "solo verità
ufficiali non soggette a verifica storica e contraddittorio". Una
"leggenda" usata "per colpevolizzare moralmente i popoli vinti". Anche
le camere a gas, "ammesso e non concesso che queste siano mai veramente
esistite", sono una delle tante verità "da verificare".
Come "i sei milioni di morti nei campi di concentramento". È la Storia
reinterpretata secondo i folli principi del negazionismo, e che sembra
trovare terreno fertile nel pensiero e nei blog gestiti da Antonio
Caracciolo, un ricercatore 59enne di filosofia del diritto
dell’università La Sapienza. Secondo il sito ufficiale del dipartimento
di teoria dello Stato è ricercatore, anche se lui dice di essere
"professore aggregato".
Sentito telefonicamente Caracciolo non smentisce la propria difesa del
negazionismo, anzi, ne fa una questione di principio affermando "il
diritto dei negazionisti di poter esprimere le loro idee, senza finire
in carcere". C’è da chiedersi, allora, se tra i suoi studenti o le
persone che lo leggono qualcuno si sia mai ribellato. "Ho subito
minacce, ricevuto insulti, ma non mi interessa. Vado avanti: sono
pronto a discuterne con chiunque". E continua: "A chi mi dice che sono
antisemita rispondo così: non ho mai capito il significato di questa
parola". Lo scorso anno accademico, Caracciolo ha tenuto un corso di
filosofia del diritto, nell’ambito del corso di laurea di II livello in
Studi Europei. Oltre a salire in cattedra nel più grande ateneo
d’Europa, si vanta di gestire ben 33 blog e si definisce coordinatore
provinciale dei club di Forza Italia a Seminara (Reggio Calabria),
avendone fondato uno nel 2003.
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