Andrea Colombo, la strage di Bologna e lo pseudo ricatto antifascista

Pubblichiamo un commento all’articolo di Andrea Colombo sul sito di quello pseudo settimanale Gli Altri. Al momento il commento all’articolo non è stato pubblicato dagli amministratori del sito. Forse un po’ troppo politico per i gusti di Sansonetti & Co., sinceri democratici pronti a battersi in difesa dei fascisti e la "libbertà".

link all’articolo di Colombo.

Poco cari altri.
Ormai lo sconcerto per la vostra estrema mancanza di obiettività e
ricerca di scioccare attraverso la antistorica riabilitazione del
neofascismo supera il senso della decenza.
Come Cesare Bermani, storico coerente e di parte, per sua stessa
ammissione, ma metodologicamente rigoroso, disse a proposito di pansa e
dei suoi libretti senza riferimenti bibliografici e d’archivio, penso
che un uso politico della storia, specie della storia del ventennio e
del neofascismo, vada fatto non inseguendo suggestioni che sanno un pò
di marchetta al potente di turno e di salottino alla ricerca della
provocazione à la page, ma con una consapevolezza del peso che le
opinioni hanno non solo nel riscrivere la storia, esercizio ben più
difficile e che necessita di un rigore che manca a pansa a voi e tutti
gli altri che ci hanno provato fin’ora, ma nella costruzione di una
coscienza collettiva. Mi spiego meglio: “Erano fascisti e addossargli la
responsabilità del misfatto avrebbe soddisfatto tutti quelli che da
anni ripetevano che le stragi erano fasciste” che significa? che abbiamo
difficoltà ad ammettere la mano fascista delle bombe di stato degli
anni della strategia della tensione? sono di evidenti origini greche, e
il doppio filo tra esesi e fascisti come Rauti e Merlino è emerso da una
controinchiesta che ha consentito di consegnare alla storia una verità
importante su Piazza Fontana (La strage di stato, Odradek, 2009). A
piazza della loggia le responsabilità ordinoviste (tra l’altro anche
responsabilità notoriamente golpiste, quindi con un senso logico e
“storico” del compiere le stragi) ci lasciano qualche dubbio? qualora
non si voglia considerare la verità giudiziaria oro colato, vogliamo
pensare che in italia nn esista l’omertà? non esista un esercizio
tracotante del potere che è passato anche sul corpo di decine e decine
di cittadini/e e ha saputo mantenere un riserbo scandaloso su questo?
tra l’altro, lo stesso atto di giustificare i fascisti come vittime
inconsapevoli di strategie più grandi di loro, quale coscienza
contribuisce a costruire? che esiste comunque una leggittima espressione
di quello che camon chiamava il “diritto di strage”, teorizzato e messo
in pratica dai nar, dagli ordinovisti prima di loro, dai ludwig per non
parlare dello squadrismo diffuso che ha fatto e fa vittime in questo
paese e non solo.
Ancora “Perché prima i dubbi, poi la certezza dell’errore giudiziario si
sono fatti sempre più strada tra chiunque abbia avuto a che fare con
quella vicenda: giornalisti, storici, magistrati” e chi sarebbero? Il
comitato “L’ora della verità” di origine neosquadrista, figlio delle
beghe e begucce che dividono gli ex terzoposizionisti alla resa dei
conti trent’anni dopo sulla carne di Ciavardini? Il libro di Cutonilli,
edito dalle neo(post)fasciste edizioni trecento, non mi pare abbia molto
credito al di fuori delle conventicole neonaziste, eppure mi pare che
attualmente non esista un “ricatto antifascista” sulla memoria, anzi,
non esiste proprio un’egemonia dell’esercizio della memoria in chiave
antifascista, che per amor di democrazia, eviterei di considerare in
termini spregevoli come fate voi ripetutamente dal vostro giornale.
In chiusura ecco i vostri cari amici di casapovnd, discutere liberamente come piace a voi,di un evento storico:
http://www.vivamafarka.com/forum/index.php?topic=90554.30

castis phantia

 

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